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Dislipidemia: cosa provoca, da cosa dipende, dieta ed integratori funzionali

Quali sono le cause della dislipidemia? Vediamo cosa può provocare nel lungo periodo e quali elementi sono efficaci nella riduzione dei valori del colesterolo.
COS’E’ IL COLESTEROLO E COME SI DIVIDE
Il colesterolo è una lipoproteina (composto costituito da grassi e proteine), il 70/80% del colesterolo circolante nel flusso sanguigno viene prodotto dall’organismo tramite il fegato e solo in minima parte introdotto attraverso l’alimentazione. In condizioni fisiologiche il colesterolo è necessario per il corretto funzionamento del corpo: costituisce la materia prima per la produzione di vitamina D e degli essenziali ormoni steroidei (Aldosterone, Cortisolo, Estrogeni, Progesterone, testosterone, ecc…), per la produzione della bile e per una corretta digestione.
Parametro | Ottimale | Rischio Moderato | Rischio Elevato |
Colesterolo totale | < 200 | 200 - 240 | > 240 |
HDL | > 60 | 40 - 60 | < 40 |
LDL | < 130 | 130 - 160 | > 160 |
Trigliceridi | < 150 | 150 -180 | > 180 |
COSA PROVOCA LA DISLIPIDEMIA
LE CAUSE DELLA DISLIPIDEMIA
ALIMENTAZIONE E DIETA PER LA DISLIPIDEMIA
- Limitare l’uso di oli e grassi vegetali sia sotto forma di condimenti, che presenti nei prodotti da forno industriali in quanto essendo sostanze pro-infiammatorie favoriscono l’arteriosclerosi (irrigidimento e ispessimento della parete arteriosa) e l’aterosclerosi (formazione di placche di grasso e calcio che ostruiscono il lume arterioso).
- Ridurre ai minimi termini l’assunzione di zucchero, dolci in genere, latticini e derivati, alcool.
- Infine è stato osservato che l’attività fisica di tipo aerobico, svolta regolarmente, aumenta i livelli di colesterolo HDL e modula i livelli di zuccheri nel sangue, prevenendo così la formazione di placche aterosclerotiche dovute all’eccesso di colesterolo LDL e Trigliceridi. Un buon punto di partenza può concretizzarsi con una seduta quotidiana da 30’ di attività aerobica moderata.
INTEGRATORI FUNZIONALI ALLA DISLIPIDEMIA
- Colina e Inositolo: sostanze sinergiche utili al corretto metabolismo epatico dei grassi, noti fra l’altro perché utili all’incremento della produzione di colesterolo HDL “colesterolo buono” che una volta in circolo agisce eliminando il colesterolo LDL dal flusso sanguigno portandolo al fegato dove viene poi eliminato attraverso gli acidi biliari.
- Policosanoli: estratti dalla cera del Saccharum Officinale, agiscono sull’enzima del fegato che regola la produzione di colesterolo e trigliceridi. Molti studi evidenziano l’efficacia nel ridurre i livelli di Colesterolo LDL e di trigliceridi, favorendo invece la produzione di Colesterolo HDL.
- Fitosteroli: sono molecole estratte generalmente dalla soia e agiscono abbassando i livelli di colesterolo ematico attraverso tre meccanismi: riducono l’assorbimento del colesterolo alimentare, regolano l’escrezione di colesterolo presente nel fegato attraverso la bile, aumentano il numero di recettori per l’LDL a livello del fegato riducendo di conseguenza il colesterolo circolante.
- Coenzima Q10: coenzima ubiquitario e fondamentale per molti processi fisiologici deputati alla regolazione della pressione sanguigna, della contrazione del muscolo cardiaco. E’ stato osservato come nei soggetti che cercano di abbassare l’ipercolesterolemia questo coenzima risulta carente e quindi una sua integrazione risulta utile per prevenire problematiche cardiovascolari.
- Omega-3: è stato osservato come un integrazione con omega-3 ha un importante effetto sul metabolismo dei grassi riducendo il livello di trigliceridi circolanti. Inoltre grazie alla loro azione antinfiammatoria hanno un effetto positivo sulla salute dei vasi arteriosi, contro il loro l’irrigidimento e ispessimento, prevenendo così la formazione di placche aterosclerotiche e malattie cardiovascolari.
- Cromo: elemento traccia conosciuto come GTF (fattore di tolleranza al glucosio) in quanto aumenta la sensibilità della cellula al glucosio. Con la sua presenza favorisce il funzionamento ottimale dell’insulina, riducendone di conseguenza la richiesta e la quantità presente nel sangue. Un ridotto quantitativo di insulina determina una diminuzione dei livelli di glucosio che giungono al fegato per essere poi convertiti in trigliceridi.
- Cannella: questo composto agisce mimando il ruolo svolto dall’insulina ed è utile al normale metabolismo dei carboidrati modulando il livello degli zuccheri nel sangue e di conseguenza è importante per il controllo glicemico e per evitare un’eccessiva produzione di insulina con conseguente accumulo e trasformazione nel fegato degli zuccheri in trigliceridi.
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